Associazione Nazionale Alpini
Sezione di Genova
GRUPPO DI MEZZANEGO
 
Dal verbale dell'Assembea Triennale per il Rinnovo Cariche
Capogruppo SPINETTO Sergio
Consiglieri MASSA Stefano, MONTEDONICO Narciso, PICCHETTO Luigi, RAFFO Luciano, ZAPPETTINI Flavio
 
 

LA NOSTRA STORIA

Da la "Storia dei Gruppi" della Sez.ne di Genova, pubblicata su Genova Alpina anno 1999, a cura di Bruno Molfino, consigliere sezionale

Privo di sede – ritrovo a Prati in un rustico della “Palazzina” del capogruppo Remo Cafferata.
Nei primi trent’anni di vita del Gruppo, con una sospensione attorno ai primi anni ’80 gli alpini si riunivano in una saletta messa a disposizione delle varie associazioni del comune presso il Circolo polisportivo A.C.L.I. in via Cap. Gandolfo.

1955: il 15 febbraio costituzione del gruppo. Capogruppo Mario Sturla, segretario e tesoriere Vittorio Rebori
Il 4 settembre nell’atrio della Scuola elementare di Prati avviene l’inaugurazione ufficiale con benedizione del Gagliardetto da parte di padre Ellena, madrina la signorina Clotilde Bigio: le parole di un alpino sono pronunciate dal socio avv. Antonio Sulfaro.

1978: a fine tesseramento 18 soci.

1982: il 18 aprile ritorno della sede del Gruppo nei locali del Circolo Comunale.
Il 3 ottobre celebrazione del 25° anniversario di fondazione. Il prevosto Don Linguadoro celebra la Santa Messa nella parrocchia di Mezzanego Alto rivolgendo ai numerosi convenuti commoventi parole intonate alla circostanza; al termine della funzione ordinato corteo a Prati per deporre una corona d’alloro sulla lapide ai Caduti nelle guerre 1915-18 e 1940-45.

1984: a fine tesseramento 22 soci.

1986: il 4 novembre, dopo la deposizione di una corona sulle lapidi ai Caduti, da prati inizia la consegna da parte degli alpini dei Tricolori alle quattro Scuole elementari del Comune. Ad ogni consegna, alla presenza di alunni, insegnanti, genitori e rappresentanze di Associazioni, significative parole del sindaco Bruno Uccello, orfano di un alpino del “Pieve di Teco” caduto sul fronte russo, e del direttore didattico Giuseppe Ferri.

1987: dall’elenco definitivo pubblicato sul n°3 di “Genova alpina”, il contributo del Gruppo pro vasca terapeutica Istituto “Giannina Gaslini” risulta di 1.600.000 lire.
Domenica 7 giugno raduno a Mezzanego del Settore Sturla/Aveto: presenti, tra gli altri, il gen. Pietro Ceragno, vice comandante della 19a Zona  Militare, il col. Angelo Gaiolo, il col. Filippo Vigliero, il sindaco Bruno Uccello con alcuni membri del Consiglio comunale e una rappresentanza di alunni delle Scuole alle quali gli alpini avevano donato il Tricolore, per la Sezione il presidente Gino Parodi, il cappellano mons. Luigi Borzone e i consiglieri Giuseppe Baronetto, Attilio Ivaldi, Silvio Scotto, Piero Bonicelli e Roberto Brisca. La manifestazione inizia a Borgonovo, da dove in corteo lungo la statale si raggiunge il piazzale delle scuole di Prati, dove viene deposta una corona alle lapidi ai Caduti. Allestito l’altare da campo, la Santa Messa viene concelebrata dal cappellano sezionale e dal parroco di Vignolo don Antonio Cogorno; al termine il presidente Gino Parodi consegna una targa al “vecio” Mario Sturla, per tanti anni alla guida del Gruppo, e un diploma di benemerenza alla banda di Santo Stefano d’Aveto. Dopo le parole di un alpino pronunciate dal socio avv. Antonio Sul faro si procede in corteo fino a Vignolo per rendere onore al monumento ai  Caduti, depositando una corona.

1990: a fine tesseramento 23 soci.

1993: Domenica 7 giugno raduno a Mezzanego del Settore Sturla/Aveto: presenti numerosi alpini, in particolare una rappresentanza della Sezione della Spezia con Vessillo e il tradizionale bandierone del Gruppo Altavalpolcevera, ospiti illustri il gen. Leone Novello, brillante tenente in s.p.e. del “Pieve di Teco”, il presidente sezionale Renzo Less, i sindaci di Mezzanego Bruno Uccello e di Borzonasca Giuseppino Maschio. La manifestazione inizia con l’alzabandiera sul piazzale di Borgonovo, quindi corteo lungo la statale verso il Palazzo comunale di Prati al suono della banda di Recco. Dopo la deposizione di corone alle lapidi dei Caduti, il saluto del sindaco e le parole di un alpino pronunciate dal gen. Novello, si prosegue fino a Vignolo, dove alcuni volenterosi alpini avevano restaurato il monumento ai Caduti; sul piazzale viene celebrata la Santa Messa al campo dal cappellano sezionale Frà Ennio, assistito da don Luigi Linguadoro, parroco di Vignolo. Al termine vengono premiati con una targa l’ex capogruppo Mario Sturla e con una medaglia ricordo i capigruppo di Rezzoaglio Tarcisio Garbarini e di Sopralacroce Remo Manfredi; anche i rappresentanti della Sezione della Spezia ricevono una medaglia ricordo.

1994: Domenica 11 settembre Mezzanego, in un tripudio di Tricolori, vive uno dei momenti più belli della sua millenaria storia perché l’alpino Mario Ginocchio, classe 1921, combattente nell’ultima guerra nei Battaglioni “Pieve di Teco” e “Gemona”, ha ottenuto uno dei più ambiti riconoscimenti dell’A.N.A., il premio “Fedeltà alla Montagna”. La giornata è tiepida, il cielo sereno e dopo le onoranze ai Caduti e le parole di benvenuto del sindaco Bruno Uccello si sale sull’erto crinale di Mezzanego Alto per visitare il terreno del premiato e apprezzare il frutto del lavoro e del sacrificio suo e della famiglia. Durante la Santa Messa al campo, arricchita di significati quali l’offerta di prodotti agresti, le parole del vecchi parroco don Luigi Linguadoro esaltano il merito di coloro che non hanno abbandonato la terra, malgrado l’avara realtà di quei luoghi; molto applaudito l’efficace intervento del presidente nazionale Nardo Caprioli, cui fanno seguito la consegna del premio a Mario Ginocchio, fortemente coinvolto e commosso, e lo scambio di doni fra i due premiati degli anni 1993 e 1994 affiancati dai presidenti sezionali, Fabio Pasini per Salò e Gianni Belgrano per Genova.

1995: Domenica 12 marzo rientrano nella frazione di San Siro le spoglie dell’alpino della “cuneense” Antonio Uccello, caduto sul fronte russo, padre del sindaco di Mezzanego Bruno. I resti del caduto, coperti dal Tricolore e portati da alpini in armi, raggiungono la Chiesa parrocchiale seguiti dalla popolazione e da numerosi alpini in congedo; dopo la funzione celebrata dal giovane parroco don Stefano Traini e accompagnata dal coro “Voci d’Alpe”, il corteo funebre si reca al cimitero dove il vice presidente sezionale Piero Bonicelli, con parole toccanti, chiude le onoranze. Tra i presenti, oltre alla vedova e al figlio del caduto, l’alpino Luigi Ziacini del Gruppo di Sopralacroce, che gli era accanto al momento della morte.
Dopo che il vicino Gruppo di San Siro – Semovigo ha deciso il proprio scioglimento nell’assemblea del 28 dicembre, i suoi soci confluiscono nel Gruppo di Mezzanego.

1996: a fine tesseramento 50 soci.

1999: il 5 giugno il socio Luciano Raffo rappresenta il Gruppo nella squadra ufficiale A.N.A. di CAMMINAITALIA ’99, di cui fanno parte anche soci dei Gruppi di Borzonasca, Rezzoaglio, Santo Stefano d’Aceto e Sopralacroce, nella 66a tappa Passo del Bocco – Prato Mollo, alla quale partecipano numerosi alpini.

 

Il Gruppo, in occasioni di manifestazioni alpine, onora le due lapidi di prati, dedicate ai Caduti delle due guerre: saltuariamente il monumento ai Caduti di Vignolo.
Le lapidi, uguali fra loro, vennero collocate sulle pareti del vecchio Palazzo comunale al termine della prima e della seconda guerra mondiale. Spostate a destra dell’ingresso delle Scuole elementari di Prati di Mezzanego nel febbraio del 1982, esse recano le scritte: “MEZZANEGO – A PERENNE RICORDO DEI SUOI FIGLI GLORIOSI CADUTI DELLA GUERRA 1915 – 1918” e “MEZZANEGO – A PERENNE RICORDO DEI SUOI FIGLI GLORIOSI CADUTI DELLA GUERRA 1940 1945”, seguite dai rispettivi nominativi.
Il monumento ai Caduti della guerra 1915-18 sito nella frazione di Vignolo fu fatto costruire da un ignoto benefattore e inaugurato il 7 agosto 1921; nel 1945 e nel 1949 sono stati aggiunti i nominativi dei Caduti della seconda guerra mondiale. Posto nella stradina di accesso del cimitero, è un monumento di grosse proporzioni, alto circa sei metri, in marmo bianco culminante con una grossa aquila; frontalmente la dedica “VIGNOLO AI PRODI SUOI CADUTI 1915 – 1918” e in alto i nomi degli stessi. Inizialmente il monumento era arricchito da una corona di bronzo, attualmente mancante in quanto deterioratasi nel corso degli anni.

 
 

PREGHIERA DELL'ALPINO

Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,
su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza
ci ha posto a baluardo fedele delle nostre contrade,
noi, purificati dal dovere pericolosamente compiuto,
eleviamo l'animo a Te, o Signore,
che proteggi le nostre mamme, le nostre spose,
i nostri figli e fratelli lontani,
e ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi.

Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi,
salva noi, armati come siamo di fede e di amore.
Salvaci dal gelo implacabile,
dai vortici della tormenta,
dall'impeto della valanga,
fa che il nostro piede posi sicuro sulle creste vertiginose,
su le diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi,
rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria,
la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana.

E Tu, Madre di Dio, candida più della neve,
Tu che hai conosciuto e raccolto ogni sofferenza e ogni sacrificio
di tutti gli Alpini caduti,
Tu che conosci e raccogli ogni anelito e ogni speranza
di tutti gli Alpini vivi ed in armi.
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni e ai nostri Gruppi.

Così sia.
 
     
 
 
 

 

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